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Se non fate almeno la metà di queste cose, non potete dire di essere stati a Roma! Ve le ho elencate per zone, così sarà più facile trovarle e, proprio perché mi state davvero a cuore, ve lo ho anche puntate sulla mappa di Google!
Allora forza, non avete più scuse, aprite la mappa, controllate dove siete e cominciate a vivere Roma, gustatene i sapori là dove vi dico io, bevete alle fontanelle, passeggiate per le strade, sperimentate Roma proprio come foste sempre stati qui…
P.S. Quanto vi scrivo è da sperimentare al di fuori delle mie visite guidate, durante le quali vivremo insieme, con dovizia di dettagli, tutte quelle cose che si troveranno sul nostro cammino.
Se vuoi guardare Roma con i miei oggi, allora scrivimi.
Il caffè migliore di Roma si beve da Sant’Eustachio (Piazza di S. Eustachio, 82). Inutile cercare di capire perché è così buono, inutile allungare il collo per vedere il maestro al lavoro. Non vi resterà che chiudere gli occhi e lasciarvi trasportare dal profumo intenso che vi arriva al naso ancor prima di passare dalle labbra.
È da 50 anni che il bar Pompi – via della Croce, ma il locale storico sta nella più decentrata via Albalonga – ci delizia con il suo inarrivabile tiramisù. Non solo quello classico al caffè, ma anche quelli al pistacchio, al cioccolato, alla banana, alla fragola. Come lo prendi lo prendi, è sempre il migliore di Roma.
A Sant’Ignazio c’è una cupola molto particolare, anzi la cupola non c’è affatto. Era prevista, ma per varie ragioni non era mai stata realizzata. Se ne affidò l’incarico al gesuita Andrea Pozzo che risolse il problema dipingendo una grande cupola in prospettiva su una grande tela. Entrate a vederla, è solo uno degli straordinari trompe l’oeil, inganni ottici, che potrete ammirare all’interno di questo spettacolare luogo di culto.